Diplomati magistrale. Turi: non ci sarà licenziamento di massa. Va evitata una nuova lotta tra poveri.”

04/01/2018

Diplomati magistrale. Turi: non ci sarà licenziamento di massa. Va evitata una nuova lotta tra poveri.”

Pino Turi, Segretario Nazionale della Uil Scuola esprime il suo parete in merito alla vicenda dei diplomati magistrale dopo l’incontro al Miur del 04 Gennaio: “Non ci sarà un licenziamento di massa”.

Il Ministero ha comunicato che i ricorrenti sono 43.600, dei quali più di 6.000 assunti in ruolo con riserva pur se con riserva non essendo destinatari di sentenze passate in giudicato.

Il Miur non opererà un licenziamento di massa, ma bisognerà attendere il parere dell’Avvocatura dello Stato, che esprimerà una interpretazione tecnico- giuridica della sentenza del Consiglio di Stato. Il Miur si è impegnato a mantenere aperto il tavolo, per cui i sindacati saranno convocati nuovamente. Gli Uffici Scolastici regionali sono fermi, non prenderanno decisioni autonome.

Per il reclutamento occorre un provvedimento legislativo, ma bisognerà attendere la nuova legislatura. Infanzia e primaria sono state trascurate dalla riforma del reclutamento, che al momento interessa solo la secondaria.

Sono coinvolte migliaia di persone e la necessità è quella di evitare una nuova “lotta tra i poveri”.

La richiesta congiunta da parte delle OO.SS. che preveda una soluzione tampone.

1l salvaguardare l’anno in corso, tutelando la continuità didattica e la serenità del lavoro dei tanti docenti che in forza delle sentenze cautelari stanno operando con serietà nelle scuole

2) riaprire le graduatorie d’istituto per permettere l’inserimento dei docenti che, collocati in GAE e quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia

3) salvaguardare i punteggi acquisiti mediante il servizio svolto in questi anni in forza delle sentenze cautelari

4) A regime prevedere una norma ad hoc al fine di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati al contenzioso in questione.

verbale-incontro-4-gennaio