‘Le scuole non sono imprese’ a cura di Beatrice Nilde Pedace

ROMA – Intensa, sublime e densa di emozioni è stata la seconda giornata del congresso nazionale UIL SCUOLA RUA che ha visto l’avvicendamento sul palco di tanti ospiti tra cui due professori con la P maiuscola : il professore Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana presso l’UniversitĂ  degli studi della Calabria e Roberto Vecchioni, ex docente di latino e greco, cantautore e paroliere.

Il prof. Ordine, nella sua lectio magistralis, partendo da Dickens e passando in rassegna diversi autori quali Dante, Ariosto, Primo Levi e Giordano Bruno fino a Camus,oltre a suscitare emozioni forti negli uditori ha toccato alcuni ‘nervi scoperti ‘della scuola italiana facendo un elogio della lentezza che ben si sposa con la fatica dell’insegnamento e invitando, di contro al trionfo del ‘ tutto, subito e facile’ allo SLOW LEARNING!

Reiterato, accorato e fortemente sentito è stato il suo invito ad educare ai valori e alla riscoperta dei classici, attraverso la lettura e la riflessione dell’immenso patrimonio a nostra disposizione, ma denigrato e bandito da una certa cultura neoliberista che vede nel profitto e nell’utile l’unica via per emergere nella societĂ  odierna.

A rinforzare quanto esposto dal prof . Ordine ci ha pensato nel primo pomeriggio Roberto Vecchioni che, intervistato dal nostro segretario generale Giuseppe d’Aprile, ha ricordato i suoi 55 anni di insegnamento nei licei e in universitĂ  sottolineando che insegnare è una missione e non può e non deve essere a servizio di coloro che vedono nella scuola un terreno fertile per ‘investire ‘ non nella conoscenza, nel pensiero critico bensì nel profitto.

Grazie, perché avete parlato ai nostri cuori dando voce ai classici, spesso relegati nel dimenticatoio perché ritenuti anacronistici facendo vibrare le corde più intime della nostra anima e confermandoci che essere docenti è fare i salmoni, andando controcorrente con audacia e passione.

Beatrice Nilde Pedace