Piano Scuola Estate: i docenti possono opporsi

Il dibattito sul “Piano Scuole Estate” del Governo Draghi, in questi giorni si è fatto incalzante nelle tante scuole che si sono mosse dopo l’emanazione del decreto dipartimentale del Ministero dell’Istruzione del 13 maggio 2021 che fornisce ulteriori indicazioni alle scuole in merito al Piano scuola d’estate 2021. (link Ministero Istruzione)

Il Piano potrebbe essere anche valido se adeguatamente programmato e non inventato in corso di anno scolastico.

Noi riteniamo che forse non ci si rende conto dell’effetto straziante di 17 mesi di “emergenza pandemica” su tutto il personale scolastico, dai Dirigenti agli amministrativi, dai collaboratori ai docenti senza dimenticare i nostri alunni. I sondaggi dicono chiaramente che né studenti né genitori sono minimamente interessati all’offerta!

Docenti e collegio

Ormai abituati a non esser molto considerati dall’opinione pubblica nemmeno in materia didattica, i docenti potrebbero ricordarsi improvvisamente che proprio le decisioni in materia didattica spettano unicamente a loro i quali, a differenza dei tanti che parlano di Scuola, la Scuola la conoscono.

Opporsi al “Piano Scuola Estate” non è impossibile né illecito. Basterebbe chiedere in collegio dei docenti – mediante motivata mozione da sottoporre a delibera collegiale (con o senza il conforto della Rappresentanza Sindacale Unitaria) – con quali criteri si intenda procedere a coinvolgere il personale cui verrebbero affidati i progetti esecutivi del Piano stesso; quali siano i criteri su cui basare la retribuzione; quali, infine, i parametri in base ai quali misurare la retribuzione stessa. In assenza di risposta convincente, il Collegio può deliberare legittimamente come meglio crede.

“Piano scuola Estate”, organici esigui, spazi inadeguati.

I docenti devono essere responsabili dell’organizzazione didattica ed educativa dell’Istituto. Hanno il compito di progettare, organizzare, verificare, controllare e valutare la vita didattica dell’Istituto. I docenti non devono essere meri esecutori di rango impiegatizio, che non possono disobbedire ad ordini superiori, possono obiettare in Collegio – sovrano in materia didattica.

Il “Piano scuola Estate” è del tutto fuori luogo in un momento storico in cui in nel nostro Paese la salvaguardia del diritto allo studio è invalidata dall’esiguità dell’organico degli insegnanti e degli ATA. Altro problema annoso l’inadeguatezza degli spazi che riducono la forza della didattica ordinaria e la sicurezza di lavoratori e allievi in particolare in questo periodo di pandemia.

Il Collegio ha diritto di comprendere come verrebbero armonizzate le attività estive con la conduzione ed il compimento degli esami? 

Altro ancora: quali sarebbero i criteri per l’individuazione degli spazi in cui verrebbero svolte le attività estive? 

Classi pollaio anche l’anno prossimo

In Collegio i docenti devono chiedere di conoscere i criteri sulla cui base verrebbero composti i gruppi di alunni per le attività del “Piano scuola Estate”; e domandare in base a quali canoni razionali verrebbe definito il numero massimo degli stessi alunni. Anche perché il “Piano scuola Estate” – volto a far risaltare il grande impegno del Governo attuale per migliorare la Scuola – non riesce di per sé a cancellare il fatto che il decreto sugli organici prevede anche per l’anno scolastico prossimo, classi create utilizzando come divisore il numero degli studenti per 27, con conseguenti classi pollaio che potranno arrivare, prima dell’eventuale sdoppiamento, fino a 32 alunni/e!

Come influiranno gli scrutini nel Piano?

Gli scrutini sono un elemento centrale per l’avvio del Piano scuola Estate: la valutazione di studentesse e studenti rappresenta un momento di confronto, anche in termini auto valutativi, per la costruzione di percorsi di apprendimento personalizzati.

Scuole statali e scuole paritarie 

La bozza del decreto sostegni bis (allegato) art.5 riporta la cifra di 50 milioni di euro per le scuole paritarie contro i 350 milioni di euro per le scuole statali. 

Analizzando il dato in base al numero degli alunni riportati dal sito del MIUR, gli alunni iscritti alle scuole statali sono circa 8 milioni pari al 92% della popolazione scolastica della scuola pubblica, contro il numero di alunni iscritti alle paritarie di poco più di 700 mila pari all’8%.

La percentuale del finanziamento è di circa il 13% per le paritarie rispetto all’ 87% della scuola statale. E’ una suddivisione proporzionale?

Quanti docenti della scuola paritaria saranno obbligati a lavorare anche d’estate invece di fare le ferie? 

Sarà davvero su base volontaria? Ai docenti e al personale che non accetta di attivare tali progetti potrebbe non essere più consentito di lavorare per il nuovo anno  scolastico.

Le scuole paritarie faranno di tutto per usufruire anche di questi fondi e non avremo chiarezza di come saranno spesi, quindi senza alcuna trasparenza nè preventiva nè consuntiva.

Perchè il Ministero ha attivato questo Ponte? è una finalità educativa o politica e finalizzata a dare i finanziamenti alle scuole paritarie? Un altro piano per impoverire la scuola statale!

L’articolo 33 della Costituzione precisa che l’istruzione deve essere garantita a tutti i cittadini in ugual misura senza differenze: “La legge nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parita’, deve assicurare ad esse piena liberta’ e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.”

Conclusioni: lasciamo che ognuno, dopo il termine delle lezioni e degli esami, decida in libertà come e dove passare le proprie vacanze.

Sono i docenti che devono deliberare i piani didattici-educativi;

non si può  deliberare prima del termine degli scrutini ed esami;

non tenendo in considerazione che in estate ognuno ha il diritto a godersi le proprie ferie si lede un diritto fondamentale dei lavoratori;

la RSU e le rappresentanze sindacali devono essere coinvolti per stabilire i criteri da adottare;

il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza deve essere messo a conoscenza di tutte le norme da adottare per garantire la salute e sicurezza a tutti i soggetti coinvolti;

se le proposte del Piano scuola estate non interessano le famiglie, studenti e studentesse non vi è alcun obbligo.