Denuncia UIL Scuola: Vincono un premio ma non possono andare a ritirarlo. Accade a due maestre nel bergamasco che chiedono un permesso personale ma gli viene negato.

12/05/2017

Denuncia UIL Scuola: Vincono un premio ma non possono andare a ritirarlo.
Accade a due maestre nel bergamasco che chiedono un permesso personale ma gli viene negato.

Ritirare un premio vinto dalla loro classe, nel progetto “Giornalista per un giorno”, nella città di Chianciano, alla presenza di tutte le scuole vincitrici a livello nazionale e con l’assegnazione del riconoscimento.

E’ per questa ragione che due docenti di una scuola primaria di un paese della bergamasca,  hanno regolarmente chiesto un permesso per motivi personali.

Neanche questo è bastato alle due insegnanti per poter partecipare alla cerimonia della loro classe quinta perché poi la dirigente scolastica ha ritenuto che i motivi della richiesta fossero futili e ha detto no.

Se dal punto di vista contrattuale  la decisione presa appare  chiaramente sbagliata ed antisindacale  – perché  in questo caso , spiegano alla Uil Scuola, i diritti contrattuali del personale non potevano essere rifiutati, ma essere soggetti solo a verifica successiva al loro utilizzo – dal punto di vista complessivo della gestione della scuola, appare paradossale ed incomprensibile e meritevole di attenta riflessione il   rispetto della funzione docente la cui funzione è tutelata dalla stessa costituzione.  In un caso simile, proprio la scuola avrebbe dovuto addirittura obbligare i docenti a garantire la presenza delle docenti in un momento di riconoscimento dell’impegno didattico degli alunni, pur se della classe dello scorso anno scolastico.

E’ sicuramente un caso isolato, ma dimostra che la scuola non può essere governata da procedure burocratiche e – mette in evidenza il segretario generale Turi –  ci auguriamo se ne rendano conto anche tutti quelli che la vogliono trasformare, da alta funzione dello Stato indirizzata alle persone, a decreti e procedure.

Da fatti di questo genere si capisce anche l’utilità per la didattica, degli organi collegiali della scuola che operano avendo a riferimento le persone, i ragazzi a loro affidati e non le mere procedure burocratiche relative alla gestione che attengono ad un qualunque ufficio pubblico.

Ci auguriamo anche che l’USR Lombardia voglia intervenire per garantire i diritti contrattuali che in questo caso sono stati disattesi, anche in presenza di un atto di generosità  dei docenti che pur di adempiere ad un loro impegno e responsabilità professionale, non hanno esitato ad utilizzare un giorno di permesso personale.